Diario di Viaggio Perù – LIMA-

IL MIO PERU’
– Diario di viaggio-
Finalmente è arrivato il grande giorno. Sono pronto per partire per il mio primo viaggio in solitaria. Ho scelto il Perù perché per me vuol dire raggiungere “la meta dei miei sogni”. Questa terra rappresenta la storia della civiltà più affascinante di sempre. Gli Inca. Ahimè i conquistadores spagnoli con la loro invasione, hanno lasciato ben poco della cultura di questà civiltà. Ma la città di Cuzco e l’incredibile cittadella di Machu Picchu hanno ancora tanto da comunicarci compresa la loro incredibile energia.
Inoltre per la maggior parte del tempo sarò lassù tra le Ande accompagnato dal mio zaino, il mio amico fedele, e mischiare la mia sete di conoscenza della storia con la fame di avventura dei selvaggi sentieri delle foreste, dei fiumi, dei laghi e dei Canyon sudamericani rappresenta per me il massimo. Il mio viaggio durerà 20 giorni. Ve lo racconto..
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11- 12- 13 Agosto
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– Partenza dall’Italia e arrivo a Lima. –
Parto da Milano Malpensa e faccio scalo a Barcellona. Riparto e atterro all’aereoporto di Lima di notte alle 00,30 ora locale peruviana del 12 agosto.
Li mi attende un’autista che mi porta in albergo. Sono molto stanco ma incuriosito cerco di osservare dall’auto il mio primo scorcio della capitale peruviana. Passo da quartieri non molto eleganti ma finalmente giungo a Miraflores uno dei quartieri turistici e sicuri di Lima. L’albergo è carino e la mia stanza molto umile e semplice. Cerco di addormentarmi, sono cotto, in aereo avrò dormito solo un’ora.

 

 

Mi sveglio alle 9,00 dormendo forse quattro ore. Apro gli occhi ma non connetto ancora bene. Stento a crederci ma sono in Perù…ce l’ho fatta! Mi faccio una doccia e scendo per fare Desajuno (colazione) Non è male! fette di torta, pane e marmellata succo di frutta. Cè anche il caffe ma non “espresso” però. Beh sempre meglio che niente.

Qui a Lima vive un mio caro amico, trasferitosi ormai più di tre anni fa. Si chiama Alberto e comunicando con lui dall’Italia, mi ha dato una grande mano per l’organizzazione del mio viaggio.
Lo avviso via messaggio del mio arrivo e mi faccio consigliare una zona tranquilla da visitare da solo. Mi consiglia di andare a Miraflores Larcomar o nel quartiere di Barranco. Ma da buon amico mi dice di tenere sempre gli occhi ben aperti. Qui siamo in sudamerica e perdersi finendo in qualche quartiere malfamato è un attimo.
La mia prima camminata solitaria per Lima è fantastica. Osservo la gente, i loro vestiti, i modi fare, le abitazioni, le loro automobli e i loro negozi. Mi guardo intorno incuriosito e affascinato. Arrivato a Larcomar con grande emozione vedo il primo elemento che mi fa capire definitivamente di essere in Perù: L’immenso Oceano Pacifico.
Bellissimo, enorme e si sente il forte rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia. Resto per un istante muto ad a osservarlo. Lo osservo dall’alto perché sotto i miei piedi un’altissima scogliera mantiene questa parte della città di Lima ad un’altezza superiore di circa un centinaio di metri sull’oceano. Quasi a protteggerla. Soffia un forte vento e i surfisti sulla spiagga ne gioiscono.

 

 

Nonostante qui è inverno non fa ne freddo ne caldo. Indosso una felpa.
I peruviani sono molto cordiali e gentili. Nel pomeriggio prendo un taxi e faccio una sorpresa ad Alberto raggiungendolo nel negozio dove lavora. Che bello rivederlo! ci abbracciamo.
Riprendo il taxi e dopo aver cenato torno in albergo. Sono troppo stanco a causa soprattutto del fuso orario e penso che tra due giorni inizierà il mio tour de force sulle Ande…Vado a dormire presto alle 21,00 crollo nel mondo dei sogni..
Ho dormito troppo quasi dieci ore, ma cosi facendo ho recuperato un pò di sonno causato dal jet leg!
Prendo il mio zaino ed esco in esplorazione per la città. Lima è una città caldissima sotto il profilo del traffico automobilistico. Sono tutti dei pazzi. Suonano in continuazione il clacson e non seguono nessuna regola, tutti cercano di superarsi a vicenda tagliandosi la strada. Non guardano i divieti ma almeno si fermano ai semafori rossi. La cosa strana è che i poliziotti non fanno nessuna multa e non fermano nessuno.
In compenso i tassisti sono simpaticissimi. Alcuni ballano mentre guidano con la musica latina dell’autoradio. Il trucco con loro è trattare sempre ogni corsa, se ti chiedono 20 soles tu gli dici che paghi 10 e cosi via..
lo stessa cosa la si fà nei negozi. Bisogna trattare tutto dall’acquisto di una maglietta bianca al più colorato dei maglioni d’alpaca. Solo nei ristoranti non si tratta.

 

 

Verso mezzogiorno incontro il mio amico Alberto con sua moglie Wendy e la loro piccola Luciana e mi portano a mangiare in un ristorante a buffet dove posso assaggiare quasi tutti i piatti tipici peruviani. Il cibo peruviano è buonissimo, una delle cucine più rinomate al mondo. Infatti rimango a bocca aperta.. ma poi beh, la chiudo per masticare! Si passa da buonissimi antipasti di zuppe a piatti a base di patate. Qui ne esistono più di trecento tipi. Poi il rocoto relleno, un grosso peperone piccante ripieno di carne e formaggio fuso. La palta a la reina un avocado con isalata russa. Anche il pesce è squisito! tra i piatti tipici il Pescado a la macho, la Chupe, e il Ceviche. Poi la carne con filetto di vitello, agnello o alpaca, il Lomo saltado, il Pollo Asado. Infine i dolci con il dulce de leche e il suspiro limeno. Questi sono solo alcuni dei piatti che ho assaggiato.
Prima però abbiamo iniziato con un buon bicchiere di Pisco Sur, un cocktail tipico del Perù.
Brindiamo a questo mio viaggio e al nostro incontro. In serata li saluto e orgogliosi mi fanno un grande in bocca al lupo per il viaggio che sto per intraprendere da solo sulle Ande. Sanno che sarà un tour de force avventuroso. Ma io sono pronto e domani ho l’aereo per Cuzco! la capitale dell’impero Inca.. Mi aspettaranno poi altre meraviglie tra cui il sogno della mia vita: Machu Picchu…

Secondo viaggio sulla Via Francigena

Pronti! ripartiamo per la seconda tappa del nostro viaggio in mtb sula VIA FRANCIGENA. Esattamente dopo un anno, Io e Tommaso ci apprestiamo a ripercorrere i sentieri storici dell’antica via che nel medioevo univa Canterbury a Roma. Lo scorso anno partendo da Pavia tra pianure, colline, fiumi e monti eravamo giunti fino al mare più precisamente a Marina di Massa percorrendo ben 264 chilometri.
Quest’anno si è aggiunto anche Mauro, compagno biker pronto insieme a noi ad affrontare questa bellissima nuova avventura

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PRIMO GIORNO

Carichiamo le mtb in auto e scendiamo lungo l’autostrada poco più avanti del punto dove eravamo giunti lo scorso anno.
Una volta arrivati, ci mettiamo i caschi in testa e lo zaino in spalla e carichi come non mai saliamo in sella alle nostre “bimbe” ! Si parte! la seconda tappa della nostra Via Francigena sta per iniziare.
Come primo giorno, e data l’ora ormai tarda, quasi le 18,00, ci diamo come obbiettivo d’arrivo serale la città di Lucca.
L’entusiasmo iniziale non manca e la convinzione di passare un altro viaggio indimenticabile è alle stelle.
Passiamo Pietrasanta “la piccola Atene d’Italia” e dopo un breve tratto pianeggiante asfaltato entriamo a Camaiore e nell’antica Badia. La strada non è delle più belle della francigena. Ci si addentra in paesi tra case e strade statali. Qui il percorso pianeggiante finisce e dopo aver incrociato dei primi pellegrini che stanno compiendo il loro percorso a piedi, ci apprestiamo ad affrontare la prima salita impegnativa, quella che porta a Montemagno. Una volta entrati in paese ci fermiamo a rifiatare per qualche minuto. Guardando l’orologio ci accorgiamo che sono già le 20,30 e bisogna arrivare a Lucca prima che faccia buio. Un cartello ci ricorda che mancano ancora una ventina di chilometri. Ci affrettiamo a rimetterci in sella e dopo una bella discesa scendiamo nella valle del torrente Contesola e finalmente raggiungiamo Lucca a buio inoltrato. Qui non avendo prenotato in precedenza da nessuna parte, troviamo ospitalità presso un B&B gestito da Franco, un simpatico signore Romano. Dopo una bella doccia scendiamo in centro a Lucca per divorarci per cena pizza e una birra.

SECONDO GIORNO

Al nostro risveglio ci aspetta una grande colazione. Sappiamo che è il pasto più importante della giornata per ne aprofittiamo per abbuffarci di tutto ciò che il B&B dispone. Caffè, fette biscottate, miele, un pezzo di torta, un toast, succo e tanto altro.
Salutiamo Franco e da buon rito ci rechiamo in sella alle bici, nella piazza centrale di Lucca dove un turista ci scatta gentilmente una foto che ci ritrae tutti e tre insieme.
Partiamo abbastanza tranquilli perche mentalmente sappiamo che la tappa di questa mattina sarà quasi tutta pianeggiante e ci porterà fino a San Miniato. Una tappa mattiniera di quasi 50 chilometri.
Prima di uscire da Lucca però decidiamo di fermarci in una panetteria. Qui una simpatica panettiera di nome Laura ci dà delle dritte per seguire al meglio il percorso da fare e sopratutto ci prepara quello che sarà il nostro pranzo da consumare a San Miniato. Dei buonissimi panini.
Una volta usciti da Lucca miriamo dritti verso Altopascio. Iniziano degli saliscendi semiimpegnativie dopo aver superato anche Galleno giungiamo a Fucecchio. Una volta superato il fiume Arno ne percorriamo per un breve tratto l’argine e arriviamo a San Miniato.
Ma prima di arrivare verso il centro del paese ci imbattiamo in una piacevolissima sospresa|! Con nostro grande stupore notiamo lungo la strada un piccolo banchetto chiamato ” PICCOLO RISTORO DI VIA PARINI”. Si tratta di una semplice bancarella con delle sedie e tavolini. Sul tavolino vi è un’agenda da far firmare a tutti i pellegrini che a piedi o in bici si fermano per riposare. Vicino all’agenda però vi è la sorpresa più grande di tutte! una borsa frigo lasciata da qualche buon uomo contenente bottiglie di acqua fresca e della frutta! anguria e mele!! un oasi di refrigerio! Ringraziamo ancora le persone che curano tutto questo. Cosi rinfrescati risaliamo in sella alle nostre mtb e pedaliamo per un paio di chilometri verso il centro del paese.
Qui ci fermiamo per un paio d’ore a pranzare e fare una pennichella al riparo dal sole.
Verso le 15,30 decidiamo di ripartire sotto un sole abbastanza cocente. fa caldo e decidiamo di proseguire piano piano con obbiettivo di arrivivare alla meravigliosa San Giminiano entro sera e quindi con altri 40 chilometri da pedalare.
Dopo qualche chilometro entriamo a Castelfiorentino e appena ne usciamo inizia una salita impegnativa. Passiamo Chianni, e Gambassi terme e quando pensiamo che la salita sia finita eccone ricominciare un’altra ancora più tosta.. Ma per chi sale in cima a questa collina cè un premio molto prestigioso.. uno dei più ambiti e belli al mondo..
Come premio per il nostro sforzo, la storia medioevale ci regala uno dei suoi borghi più belli: SAN GIMINIANO. Per chi ci entra per la prima volta come me, l’emozione è pari solo a quella delle visioni in un museo di un quadro del Botticelli, o di Van Gogh. è un opera d’arte assoluta considerata dall’umanità uno dei borghi più belli al mondo.
Una volta dentro le mura della cittadina ci rechiamo da Evelin, un’arzilla signora di 89 anni che ci affitta una camera con tre letti direttamente ricavata da casa sua. Siamo stanchi la giornata di oggi ci ha fatto macinare in totale 98 chilometri che sommati ai 45 di ieri fanno 143.

TERZO GIORNO
Dopo aver salutato l’arzilla signora Evelin e aver fatto una ricca colazione usciamo dalle mura della splendida San Giminiano. Oggi il caldo sembra molto più forte e l’affaticamento dei 143 chilometri fatti i giorni precedenti incomncia a farsi sentire. Inoltre oggi ci attenderà una tappa abbastanza impegnativa, quasi tutta con saliscendi sterrati e tanta salita. Ma la tappa di oggi ci promette anche di farci attraversare luoghi meravigliosi con una vista da sogno. Le bellissime strade bianche delle colline Senesi.
Cosi dopo aver attraversato Poggibonsi ci immergiamo finalmente in un paesaggio da cartolina. l’ambiente incomincia a essere spoglio e privo di vegetazione. Il caldo si sposa perfettamente con il colore giallo dell’erba rinsecchita e quello più intenso dei campi di girasoli mischiandosi con il verde di qualche Cipresso. Il saliscendi della strada sterrata trasporta sotto le nostre gomme un terriccio bianco come il latte. Cosi bianco che sembra di essere in un dipinto. il caldo e la fatica sembrano scomparire davanti a quest’opera d’arte di madre natura. Ogni pedalata anzichè sfinirci ci ricarica alla vista di questo quadro. Impossibile non fermarsi per scattare qualche foto.
Questo era quello che cercavamo in questo viaggio.. La bellezza di questo posto non ha eguali al mondo. Meraviglioso!!!
Ma il nostro dipinto ancora non è terminato. Il pittore ha deciso di sosprenderci ancora di più e premiarci per tutta la fatica e lo sforzo fisico che stiamo compiendo. Infatti verso sera ci regala la sua ciliegina sulla torta. il suo colpo di pennello. Verso le 19,00 le nostre Mtb entrano trionfanti e stupite nella bellissima Siena..
Inutile spiegare con parole la bellezza di questa città. Basta osservarla per ritrovarsi catapultati in un mondo medioevale pieno di storia. le sue mura, alte torri, e piazza del campo sono solo dei dettagli che il pittore ha inserito in un contesto di colline, e paesaggi che si immortalano nella mente ogni volta che li si osserva e che si ripresentano la sera nei sogni ogni volta che chiudiamo gli occhi.

QUARTO GIORNO

La mattina facciamo colazione nella splendida piazza del campo di Siena. Siamo rimasti in due, io e Tommaso perche Mauro a causa di impegni di lavoro è stato costretto a rientrare.
Siamo molto carichi ma oggi si profila una giornata caldissima, forse la una delle più calde dell’anno. Del resto siamo alle porte di Agosto ma questo caldo sinceramente è molto anomalo.
Appena fuori le mura di Siena ci imbattiamo in un gruppo di giovanissimi Scout che entusiasti stanno affrontando come noi il viaggio verso la città eterna. Ci fermiamo con loro per scambiare qualche parola. Siamo circondati da un gruppo di ragazzi che con grande entusiasmo e sacrificio stanno affrontando il viaggio partendo dalla lontana Bergamo., e per lo più a piedi! complimenti ragazzi! Facciamo una foto e un video insieme a loro e li salutiamo portando con noi un pò del loro entusiasmo. Pochi chilometri dopo con nostro grande dispiacere salutiamo anche Siena ma ci addentriamo di nuovo in un quadro pittoresco naturale disegnato da strade bianche che attraversano una valle meraviglisa. Scendiamo e saliamo sulle colline infinite bagnate da una marea bianca di tericcio e circondata da erba secca e vigneti.
Infatti dopo aver superato la Val d’Arbia e Buonconvento ci addentriamo nelle splendide colline di Montalcino.
Fa molto caldo però, e nel pomeriggio ci fermiamo a riposare sotto una pianta nel pieno della valle. il sole non ci dà tregua ma è proprio grazie a lui che riesco a scattare una delle foto più belle di questo tour. i suoi raggi illuminano perfettamente i colori gialli della prateria d’erba secca ed esaltano il verde di qualche albero solitario di cipresso. lo scenario desertico accompagnato dall’innalzamento all’orizzonte delle colline ne completa la perfetta cornice. Questa foto la chiamerò Toscana !
Appena il caldo diminuisce risaliamo in sella alle nostre mtb e dopo una salita impegnativa la natura ci fá un ennesimo regalo: in lontananza cogliamo nel sottobosco un gruppetto di fagiani e vicini a loro un paio di esemplari di caprioli. Ci guardiamo entrambi sorpresi e incuriositi. Poi di colpo con un balzo selvaggio uno dei caprioli fugge tra l’erba secca e verde della collina portandosi con se anche il gruppo di fagiani. Che emozione !! .. Quindi arriviamo a San Quirico D’Orcia, l’ennesimo stupendo paesino medioevale sulle colline.
Le sue mura ci regalano l’ennesima entrata trionfale e un ostello un posto dove passare la notte. Ma per me e Tommaso quella sarebbe stata l’ultima notte di questo viaggio e così da veri avventurieri decidiamo di dormire fuori all’aperto sotto le stelle in mezzo alla splendida natura Toscana. La mattina dopo con sveglia alle 5,00 siamo pronti a ripartire ripercorrendo in bici altri 19 chilometri. Ma questa volta per andare in stazione e prendere un treno che ci riaccompagnerá a casa.
La fine di questa meravigliosa seconda tappa di viaggio sulla Via Francigena termina qui dopo circa 240 chilometri che sommati a quelli della prima tappa ne fanno ben 504 !
Sono stati quattro giorni indimenticabili trascorsi tra fatica, caldo e sete ma ripagati con la bellezza unica dei paesaggi toscani e delle cittadine medioevali che fanno invidia a tutto il mondo.
Per arrivare a Roma mancano altri 210 chilometri, e un terzo e ultimo viaggio già in programma, sancirá la fine del nostro grande percorso iniziato lo scorso anno a Pavia.
Evviva la Via Francigena!


ECCO IL VIDEO DEL CICLOVIAGGIO DAL MIO CANALE YOUTUBE:

Ogni lasciata è persa..

Se il mondo girasse al contrario …la sera
Starei seduto con gli amici al bancone di un qualsiasi locale, aspettando di essere abbordato da decine di sguardi femminili. Ascolterei senza volerlo i commenti fatti su di me ad alta voce, da parte di alcune ragazze sedute al tavolo di fianco. Commenti un pò dolci e un pò perversi, che mi farebbero sentire molto desiderato. Fingendomi scocciato e privo di interesse, mi guarderei intorno maliziosamente, cercando tra tutti, gli occhi femminili per me più belli. Una volta trovati resterei fermo a fissarli. Farei un altro sorso del mio cocktail attendendo che quello sguardo faccia la prima mossa; aspetterei lei, che alzandosi dal suo tavolo  spavalda, venga a sedersi accanto a me iniziando il corteggiamento con una qualsiasi banale battuta.
Intanto altre donne, sparse nel locale a caccia di un uomo,  mi abborderebbero senza lasciarmi nessuna tregua.
Avrei solo l’imbarazzo della scelta.
Ma come fà ogni donna poi, troverei anche io una banale scusa per mandare via le corteggiatrici che non mi interessano. Ordinerei un altro cocktail, attendendo speranzoso l’avvicinarsi degli occhi di una sola ragazza: la mia preferita. Ma quelle splendide pupille da me favorite, sembrano troppo timide per avvicinarsi al mio tavolo e parlarmi.
Così mi muovo, cercando qualche diversivo per attirare la sua attenzione lanciandole dei segnali. Ma niente. Lei è troppo timida e il suo carattere sembra averne preso il sopravvento.
Sono le 23,00 è quasi ora di andare, deluso mi alzo. Ma rifletto pensando che non può finire tutto così. Determinato decido di prendere in mano la situazione. Mi incammino verso di lei. Le sorrido e mi siedo. Lei ricambia e finalmente parliamo.
Brindiamo e beviamo  alla conoscenza dei nostri sconosciuti occhi.
Lei scherza dicendomi che questa sera il mondo ha girato al contrario: Invece che lei, una donna venire a corteggiare un uomo come me, ero stato io un uomo, a provarci con lei.
Io sorrido e divertito le prendo la mano dicendole che nel senso dove gira il mio mondo invece, sono proprio gli uomini che corteggiano le donne e non viceversa.  Lei mi guarda e incredula scoppia a ridere.
In fondo questa sera, il mondo è girato come volevamo entrambi. L’occasione con il suo attimo non è stato lasciato fuggire via lontano scacciato dalle paranoie negative della nostra mente: con i nostri ” tanto non ci sta “. Se uno dei due non avrebbe fatto la prima mossa ora non saremmo qui a sorseggiare il nostro cocktail tenendoci per mano.
È proprio vero ..il mondo puó girare nel senso che vuole ma se noi non cogliamo l’attimo ogni lasciata sará sempre persa…

Alessandro Cusinato