AUSTRALIA Roadtrip- day 3 -5 Nambung National Park

E’ mattino e dopo aver smontato la tenda, risaliamo sulle jeep per recarci in direzione della prima vera tappa del tour: Il Pinnacle desert. Si tratta di uno spettacolare deserto di pinnacoli calcarei.

Road map
Road map

Il tempo non è dei migliori, la pioggia che ci ha accompagnato da Perth nelle prime ore del viaggio ci ha seguito fino a qui. Siamo all’interno del Nambung National park un’area protetta dell’Australia occidentale che si estende per 190 chilometri quadrati. Vicino vi è la località costiera di Cervantes. Di buon mattino pronti ad addentrarci dentro i confini del parco veniamo bloccati da un cartello stradale che frena le nostre jeep: “In tutti i parchi nazionali del Western Australia è vietato l’ingresso ai cani.. pena multe salatissime.” La notizia turba i nostri piani perchè Choco, il nostro cane viaggiatore, deve restare fuori. Ma il tempo stringe e per non pesare sul tabellino di marcia Giorgia e Marco decidono di aspettare fuori dai confini del parco lungo la Indian ocean road insieme a Choco mentre io e Nicolas ci addentriamo nel deserto dei pinnacoli. L’atmosfera è unica e più strana che mai. Un sentiero di sabbia gialla come il sole si addentra in un paesaggio lunare composto da migliaia di pinnacoli calcarei antichissimi nati dalla deposizione di strutture calcaree di organismi viventi su quello che una volta era un  fondale marino. Dopo l’emersione dei fondali i processi erosivi hanno fratturato le rocce calcaree creando queste incredibili opere d’arte naturali. La cosa più incredibile qui, è che ora sono in un deserto ma sta piovendo! Questo mi da l’impressione di essere finito su un altro pianeta!

Dopo aver visitato il deserto torno con Nicolas nel punto dove avevamo lasciato Giorgia e Marco con Choco. La pioggia sembra cessare e di nuovo tutti insieme ci immettiamo  sulla Indian Ocean Road in direzione nord fino a giungere in un’area “camping free” affacciata sul lake Indoon, un lago freddo e colmo d’acqua salata! Il posto ci piace e decidiamo di passarci  la notte. Montiamo la tenda circondati da altri viaggiatori che come noi stanno compiendo il Roadtrip, chi da sud verso nord come noi o chi viceversa.. Ci sono viaggiatori in camper, altri in Van, e chi come noi in tenda. Prima di addormentarmi mi fermo a contemplare le stelle. le nuvole della sera prima sembrano non esserci più e lo spettacolare cielo notturno mi fa da faro accecando i miei pensieri da viaggiatore.

la mattina dopo la sveglia suona alle 7,30. La nottata è stata un po’ tormentata a causa del freddo e dall’alta umidità che ha invaso la nostra tenda fino a rabbrividirci nel sacco a pelo. Saluto il lake Indoon passeggiando con Choco. Ci rimettiamo a bordo delle due jeep in direzione Kalbarri , un parco nazionale famoso per i suoi Canyon. Nel frattempo mi gusto la strada che scorre lenta e selvaggia fuori da finestrino. Per un tratto scompare il bush e appaiono larghe distese di praterie di erba verde e fiori gialli. Uno spettacolo per gli occhi. Vedo i primi Road Train dominare l’intera strada e l’intera Australia. Sono degli enormi tir con attaccati fino a quattro rimorchi colmi di carbone, legna, sabbia o animali. Questo perchè in gran parte dell’Australia le ferrovie non sono state costruite e dove non arrivano i treni ci arrivano i Road Train. Quando passano loro la strada vibra e ci vuole poco a capire chi comanda qui! sono autentici bestioni feroci che partendo dalle coste oceaniche si addentrano nel maestoso Outback. Ci fermiamo per pranzare e fare benzina e ripartiamo costeggiando praterie immense che sembrano infinite, accompagnati da un sole che per la prima volta in questo tour finalmente picchia forte! i suoi raggi rimbalzano sull’erba e sui bassi alberelli riflettendo colori di savana, fino a immergersi nel colore rosa del Pink lake! Il paesaggio cambia colore così velocemente che sembra di essere protagonisti di un cartone animato. La strada costeggia perfettamente il lago e più ci si avvicinava e più si è rapiti dall’incredibile colore rosa dell’acqua.  Questo fenomeno è possibile grazie ad un’alga che colora naturalmente questo immenso specchio d’acqua… Giungiamo al lookout e posteggiamo le jeep. Il colpo d’occhio è fantastico!

la scogliera scende giù a picco per una cinquantina di metri arrampicata da bassi cespugli rigogliosi. La cornice la fa una piccola spiaggia di terra rossa e il contesto è dipinto dal colore rosa dell’acqua. Si resta incantati ad ammirare un luogo così bello tanto che sembra quasi innaturale, come se fosse stato l’uomo stesso con un pennello a dipingere tutto lo specchio d’acqua cercando di far innamorare la natura che le sta attorno. Ma qui non c’è nulla di innaturale …ma è la natura che come al solito fa innamorare l’uomo di se stessa… e non il contrario.

Alessandro Cusinato