Sono pronto ad affrontare il mio viaggio “on the road” che da Perth mi condurrá fino a Cairns percorrendo mezzo territorio australiano. Un viaggio lungo un mese che mi porterá ad attraversare tre stati: Il Western Australia e le sue coste selvagge, il Northen Territory con i suoi coccodrilli, e il verde Queensland. Dormirò in tenda vagabondando nel bel mezzo del mitico deserto dell’Outback. Uno dei roadtrip più selvaggi al mondo lungo più di diecimila chilometri!

CI SONO!
Dal finestrino dell’aereo finalmente intravedo la terra e le luci accese della cittá. Dopo ore ed ore sto per atterrare a Perth in Australia! L’emozione inizia a salire facendomi dimenticare la stanchezza derivata dal lungo viaggio di 25 ore in aereo ( tra scali vari) dalla ormai lontanissima Milano . Atterro intorno a mezzanotte e come nei docufilm di dmax affronto il mio “airport security”. Davanti a me tutto è uguale a quello che si vede in tv. Poliziotti enormi quasi disumani attendono i passeggeri pronti a sbarcare nella terra dei canguri. Passo i controlli con tempi lunghissimi… All’esterno dell’aereoporto mi attende una sorpresa graditissima: mia sorella Giorgia insieme a Marco il suo ragazzo. Loro vivono qui, e venirli a trovare è il motivo principale della mia visita in questo lontano continente, insieme all’attravrersata dell’Outback. Prima di abbracciarli, Giorgia mi apre un telo con scritto “Welcome in Australia Ale “ . wow! Rivederla dopo cinque mesi è un’emozione enorme… pari e forse superiore a quella di toccare per la prima volta il suolo australiano.

Dopo un sonno rigeneratore, di buon mattino usciamo per fare un giro esplorativo della città. Fa freddo! Qui è pieno inverno e soffia un vento fresco e fastidioso. Ogni tanto cade qualche goccia di pioggia. Con mia sorella e Marco cè anche Nicolas, un ragazzo veneto che farà il Roadtrip insieme a noi. Simpaticissimo e alla mano. Saremo un bel team esplorativo! E poi cè lui.. il cane Cioko! Un cucciolo di 3 mesi che mia sorella ha deciso di adottare dopo aver concluso il lavoro in una farm del posto. Si perché Giorgia, Marco e Nicolas vivono qui in Australia e lavorano un po’ dove capita tra una farm e l’altra.
PERTH
Perth è la capitale del Western Australia. In passato questo territorio era occupato dalla tribù aborigena degli Nyoongar di cui si hanno tracce risalienti fino a 40000 anni fa. La città è molto accogliente, si affaccia silenziosamente sulla laguna dell’oceano indiano riflettendo nell’acqua l’ombra dei suoi nuovi grattacieli. Pochi per fortuna! Più che altro palazzoni. Da amante della natura chiedo di essere accompagnato in qualche quartiere con poco cemento.
Giungiamo al giardino botanico, dove oltre ad ammirare centinaia di specie di piante australiane, cè un grande lookout dove posso osservare tutta Perth nel suo splendore dall’alto di una collina. Ricomincia a piovere e non smetterà più fino a sera. Mi proteggo con il cappuccio del mio giubbotto. Qui la gente mi sembra un po’ strana. Quando la incroci per strada ti saluta con un << Hy, how are you? >> e poi se ne va! << Le prime volte sorpreso da questo loro modo di fare gli rispondevo con << i’m fine and you?>> ma come nulla fosse se ne andavano lasciandomi li di sasso, e ci restavo anche male! Poi una volta capito il loro modo di salutare mi divertivo a chiedere come stavano per poi proseguire per la mia strada. Non ci resto molto tempo a Perth. Il tempo è prezioso e decidiamo di partire subito per il nostro Roadtrip. Disponiamo di due jeep stracariche di bagagli di ogni genere, e stracariche come il nostro entusiasmo! I nostri zaini posti nel bagagliaio proteggono come un muro compatte ceste piene zeppe di cibo, taniche d’acqua, articoli da campeggio e una grande tenda, chiusa in una sacca pesante. Tutto l’occorrente per affrontare un viaggio tosto e privo di comfort, come sarà il nostro.
Partiamo! Uscendo da Perth ci si tuffa subito in Indian Ocean Drive, una strada asfaltata contornata dalla terra rossa desertica e il verde della natura del bush. Un tiepido sole ci bagna ma più di tutte lo fa la pioggia che scende a scrosci forti e improvvisi. Nuvole scure ci accompagnano per tutto il tragitto fino a Banska reserve. Percorriamo i primi duecento chilometri in direzione nord, che sono bastati a farmi innamorare di questa terra. La lunga strada taglia in due la meravigliosa boscaglia australiana chiamata bush. Chilometri infiniti e incontaminati di piante basse che danno vita ad una foresta infinita capace di far invidia alla savana africana. Qui la cosa incredibile, è che appena si esce dalla città immediatamente inizia il nulla! Lo si nota dall’infinità proiettata fuori dal finestrino del fuoristrada su cui seggo, che mi sta trasportando verso l’orizzonte quasi inarrivabile. Più si prosegue e più la strada sembra uguale a quella che si è passata decine di chilometri prima, per proseguire sempre uguale anche centinaia di chilometri dopo.
La sera giunge in fretta, e già alle 18,30 cala il buio. Ci fermiamo per accamparci montando la tenda in un posto desolato disperso tra la strada e il bush. Ci prepariamo a passare la prima notte soli in mezzo al nulla. Le nubi coprono la luce delle stelle tanto da far apparire ancora più scuro del solito il buio, e il solo guardare all’esterno della tenda mi mette soggezione. Versi di animali provenienti dall’oscurità mi tengono attento per gran parte della notte e il profumo di un mondo lontano da tutto e tutti mi dona quel fascino indescrivibile capace di far capire a pieno cosa voglia significare la parola libertà!