Abbiamo tracciato la mappa di viaggio e con essa segnato anche i suoi punti di esplorazione. Partiremo da Milano percorrendo la strada disegnata sulla costa croata, salendo sui Balcani serbi, scendendo sulle spiagge montenegrine, entrando poi in territorio albanese. L’automobile per il road trip è pronta carica d’entusiasmo e di curiosità. Mi affascina parecchio l’est europeo e non vedo l’ora di percorrere i tremila e più chilometri di questo emozionante viaggio, che compierò insieme alla mia compagna di viaggio Marina e con Maggie, la nostra cagnolina viaggiatrice.
PRIMO GIORNO: CROAZIA –ZADAR
Dopo otto ore di viaggio giungiamo a Zadar, splendida e storica cittadina croata bagnata dalle acque del Mediterraneo posta sulla costa della Dalmazia. E già sera e afflitti dalla stanchezza decidiamo di cenare in un ristorante tipico croato per poi fare un giro esplorativo lungo le vie della città. Zadar è rinomata per le sue rovine romane e veneziane e proprio per questo avevo deciso di fare sosta proprio qui. Qui la storia ci è passata lasciando le sue tracce attraverso le mura che circondano la città con le sue caratteristiche porte veneziane. Ammiriamo il foro romano e li poco lontano il convento di Santa Maria. Impetuosa è la grande cattedrale di Sant’Anastasia. Meraviglia!
SECONDO E TERZO GIORNO: BOSNIA ERZEGOVINA e MONTENEGRO- PETROVAC

Dopo un bel sonno rigenerante ripartiamo con l’obiettivo di attraversare la Bosnia per giungere in Montenegro. Sapevamo della pesantezza e fatica del viaggio, ma non fino a questo punto! Infatti una volta giunti al confine serbo, decidiamo di percorrere la strada che dal navigatore ci è segnalata come più breve, scartando il percorso più trafficato dai turisti che costeggiava il mare ( quello più sicuro a livello di manutenzione stradale). Una volta passata la dogana, ecco la strada trasformarsi in un saliscendi con vista a picco su vallate vertiginose di gole balcaniche. La manutenzione stradale è assolutamente inesistente: buche profonde decine di centimetri e nessun tipo di protezione laterale costituita da guard rail. La mia guida è talmente impegnata tanto da farmi restare concentrato con le mani attaccate al volante per tutta la durata del tragitto. Anche Marina resta concentrata guardando preoccupata la strada. Durante i lunghi silenzi prodotti dal “restar concentrati”, un solo pensiero ci accomunava: << Ma quando finisce questa strada? >>. Ma nonostante la sua caratteristica pericolosità riuscimmo a trovarci il lato positivo; la strada ci regalava un panorama meraviglioso: le montagne si gettavano a picco sulle vallate, coi paesini balcanici rimasti tali e quali a cinquant’anni prima… e poi tanta natura selvaggia. Stupendo!
Sembra incredibile ma per percorrere 150 chilometri ci abbiamo messo quasi otto ore! Insomma se devo consigliare a qualche viaggiatore di scendere in Albania in auto suggerirei ai più comodi di prendere la strada che costeggia il mare, ma ai più avventurosi di percorrere la strada che dalla dogana penetra salendo spericolata nell’entroterra balcanico bosniaco. Vi assicuro che sarà un’esperienza unica!
Finalmente giungiamo al confine fermandoci per i controlli alla dogana montenegrina. La strada è decisamente migliore e la mia guida torna ad essere molto più rilassata. Il paesaggio è un trionfo del mare, del cielo e dei monti conservati in un contenitore di mondo incontaminato. Petrovac testimonia la medioevale presenza dominante veneziana; vi è una meravigliosa fortezza del XVI secolo situata nel punto più alto del porticciolo. Alloggiamo in un BeB a pochi metri dal mare. Percepiamo un inizio di allontanamento dagli usi e costumi tipici dell’Europa occidentale marcati dalla presenza di paesaggi e popoli tipici dell’est europeo. Il cibo è davvero squisito! Si mangia davvero bene e si spende pochissimo. Il mare e la sua spiaggia sono la ciliegina sulla torta. L’acqua è limpida e cristallina. Alzando gli occhi, noto che selvaggiamente dalla spiaggia si arrampicano le montagne, disegnando un percorso di natura lussureggiante. Resto davvero ammaliato da questo lato ancora selvaggio di questo piccolo stato incastrato tra i balcani e il mare. Qui decidiamo di passare due giorni di relax in attesa del grande giro dell’Albania.
QUARTO GIORNO: TIRANA
Si parte verso l’Albania! La tappa di oggi sarà più breve rispetto alle precedenti: solo 181 chilometri che da Petrovac ci condurrà fino alla capitale albanese di Tirana. Sostiamo alla dogana albanese per acquistare il foglio verde che ci consentirà di viaggiare all’interno del territorio non appartenente all’unione europea. Il viaggio nel nord albanese è un road trip che sembra essersi fermato nel tempo. Le strade e le cittadine che attraversiamo sembrano ancora ferme a decine di anni fa quando il regime dittatoriale comunista lo caratterizzava. L’Albania ci dà il suo benvenuto con un paesaggio di campi coltivati, zingarelli accampati lungo la strada e automobili vecchie che in occidente si usavano forse nei primi anni 2000 se no addirittura negli anni 90!. Insomma, avevamo la percezione di essere tornati indietro nel tempo di almeno vent’ anni rispetto al resto d’Europa. Questo stato di sano degrado fu il colpo d’occhio iniziale di questo lungo viaggio esplorativo. Dal finestrino dell’auto io e Marina notiamo vecchie case e baracche contornate dai campi coltivati. Vecchie automobili ci sfrecciano di fianco rumorose suonando i loro clascon, in uno dei traffici più intensi che abbia mai conosciuto.

Tirana è una disordinata e chiassosa grande città, colma di traffico e delirio. Mi sembra di essere finito in una terra di nessuno, dove ognuno può fare ciò che vuole! Giungiamo in albergo sito nel quartiere più elegante di Tirana. Il resto della città è caratterizzata da un elegante e ordinato degrado caratteristico delle città dell’est europa. Prepariamo lo zainetto intenti a visitare il centro della città, che per mia fortuna (data la mia grande passione) è colma di storia. Entro nella piazza dal nome importante come quello di Skanderberg. <<Non vi porto libertà: l’ho trovata qui, tra voi.>> Questa è la frase che disse l’impavido Giorgio Castriota detto “Skanderberg” al popolo albanese dopo aver respinto e vinto gli invasori turchi ottomani. Qui, è venerato come eroe nazionale. Le sue gesta ispirarono nei secoli le rapsodie, la letteratura, le arti e mantennero vivo negli albanesi lo spirito della libertà.
QUINTO E SESTO GIORNO: VALONA
<< Finalmente il mare! >> Il mare ci accoglie con le sue spiagge super attrezzate e colme di turisti. Valona è una perla della costa albanese tanto che Il degrado attraversato nel nord albanese sembra totalmente scomparso. Soggiorniamo in un albergo posto sulla punta di una parete di roccia che dai suoi cento metri di altezza domina il mare. La vista è spettacolare. Scendiamo in spiaggia e per due giorni ci rilassiamo godendoci il sole e il mare.
SETTIMO, OTTAVO, NONO GIORNO: HIMARA
Scendiamo sempre più giù, fin dentro il cuore e l’anima dell’Albania meridionale. Qui il mare selvaggio e incontaminato bagna una riviera di scogli alti che come montagne che salgono verso il cielo. Alloggiamo in un albergo a pochi metri dalla spiaggia. La spiaggia è ampia e larga quanto la libertà. Si respira aria di spensieratezza e di pace. Chilometri di natura compongono questo angolo di mondo riscoperto da qualche anno da centinaia di turisti europei. Himara sarà una delle tappe più belle che ricorderemo di questo viaggio. La sua incontaminata natura e la generosità del popolo albanese che la abita, resteranno un piacevolissimo ricordo da raccontare a chiunque voglia esplorare questa terra.
DECIMO, UNDICESIMO, DODICESIMO, E TREDICESIMO GIORNO : SARANDA
Saranda è la città più trendi della riviera albanese. Qui cè tutto quello che serve per passare una giornata al mare con ogni confort e una serata in un buon ristorante e in una bella discoteca. È senza dubbio la località più rinomata dai turisti di mezza europa che vengono qui per cercare relax ma anche divertimento notturno. Dalla spiaggia si può vedere in lontananza la sagoma dell’isola greca di Corfù. Passiamo tre giorni a girovagare per le varie spiagge di Saranda in particolare la spiaggia di Ksamil.
Syri i Kalter
A circa una ventina di chilometri da Saranda si trova un luogo meraviglioso nominato Patrimonio dell’Unesco: Syri i Kalter, il famoso occhio blu dell’Albania. Si tratta di una sorgente sita alla base del monte Mali Gjere. L’acqua di colore blu scuro sgorga a una temperatura di 12 gradi. Resto incantato da questa meravigliosa opera d’arte naturale simile ad un occhio umano compreso di bulbo e pupilla. Al centro l’acqua è di colore blu scuro e tutt’intorno è colorata di un azzurro più chiaro. Un luogo magico e unico al mondo!
AGIROCASTRO
Giungiamo in questa meravigliosa e antica città, costruita su una collina di 300 metri tra i monti Mali i Gjere e il fiume Drinos. Agirocastro è un nome di origine greco dal significato di “Fortezza Argentata”. La città vecchia è un vero e proprio incastro di diverse culture: quella greca, romana, bizantina, turca e albanese. Passeggiamo tra le sue vie ricche di colori e di storia millenaria. Io e Marina restiamo a bocca aperta dinnanzi a questa meraviglia, inclusa tra i Patrimoni dell’Umanità.
BUTRINTO
Finalmente giungo in uno dei luoghi che da sempre avrei voluto visitare! E’ il sito archeologico più importante dell’Albania. Porto antico e frammento della storia del Mediterraneo. Entrando qui dentro si compie un viaggio straordinario lungo le epoche della nostra storia. Ci si perde tra le rovine che testimoniano la cultura della civiltà ellenistica, romana, bizantina, veneziana e ottomana. Una meraviglia! che emozione!
BERAT
L’ultima tappa del grande viaggio albanese ci porta a visitare la storica cittadina di Berat, un’altra perla inserita tra i Patrimoni dell’umanità. Le sue case bianche di origine ottomana, dipingono un paesaggio di abitazioni arroccato su una collina rocciosa. Dopo una meravigliosa passeggiata, fatta salendo tra le sue strette e caratteristiche viette, giungiamo in cima, dove insieme ad un po’ di fiatone ci attende un impetuoso castello risalente al xiii secolo.
A Berat termina il nostro viaggio. Con il viso triste puntiamo il navigatore della nostra auto verso il porto di Durazzo dove un traghetto è pronto a riportarci in Italia.
L’albania è stata un’incantevole scoperta: un paese incredibile, capace di sorprenderti grazie ai suoi due volti. Una terra magnifica dove la storia contemporanea è ancora ferma agli ultimi anni del 900, caratterizzata dalla sua gente che suona clacson guidando automobili che qui da noi sarebbero classificate come d’epoca e che abitano in vecchie città di palazzoni di cemento costruite dal regime comunista. Ma esiste anche il suo secondo volto più moderno ed occidentale caratterizzato dai suoi alberghi, dalle spiagge all’avanguardia, dai ristoranti e dalle discoteche che animano la vita notturna di uno dei paesi più accoglienti dell’est europeo. La sua costa mediterranea è una perla lucente capace di attrarre a sè qualsiasi esploratore e turista a caccia di bellezza, natura e cultura.
Arrivederci cara Albania!
Alessandro Cusinato